HIV: insieme contro i tabù, insieme per saperne di più

Le persone sieropositive che seguono una terapia efficace non contagiano nessuno, nemmeno per via sessuale. Purtroppo molti svizzeri ancora non lo sanno. Per diffondere meglio tra la popolazione le conoscenze sull’HIV ed evitare discriminazioni infondate, l’Aiuto Aids Svizzero lancia il 1° dicembre 2019, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, una nuova campagna informativa.
L’ex Commissione federale per i problemi legati all’Aids pubblicò già nel 2008 risultati scientifici secondo cui «le persone sieropositive che seguono una terapia efficace non contagiano nessuno». La diffusione di questi risultati vuole ridurre la paura e i pregiudizi nei confronti delle persone sieropositive. Tuttavia, molte persone colpite continuano a informarci sulla mancanza di conoscenze e sulla conseguente discriminazione di cui sono oggetto. Ciò succede in ambito professionale o privato, ma anche nei rapporti con assicurazioni, enti e addirittura con il personale del settore sanitario. Le discriminazioni segnalate nel 2019 all’Aiuto Aids Svizzero continuano a essere elevate (oltre 100 casi), ma il numero dei casi non denunciati è certamente molto più elevato. «A livello nazionale stimiamo che si verifichino almeno 10 volte più casi. Ciò significa che in Svizzera vengono discriminate 3 persone al giorno a causa di una malattia che può essere trattata», dichiara Andreas Lehner, direttore dell’Aiuto Aids Svizzero.
Per diffondere meglio tra la popolazione le conoscenze sull’HIV e lottare contro la discriminazione, l’Aiuto Aids Svizzero lancia anche quest’anno una nuova campagna informativa in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids il 1° dicembre 2019. Questa si basa sulla campagna dell’anno scorso, ma aggiunge tre nuovi soggetti. Il soggetto Tabù illustra come nella nostra società un’infezione da HIV sia ancora un tabù. Il soggetto Per saperne di più chiarisce invece come il sapere aiuti a ridurre paure e pregiudizi. E con il soggetto Protezione stabiliamo un collegamento con le campagne Love Life dell’Ufficio federale della sanità pubblica e il suo differenziato messaggio di protezione. Inoltre invitiamo esplicitamente a informarsi sull’HIV sul sito della campagna sapere.aids.ch.
Aumentare la motivazione a fare il test
La campagna ha anche un effetto preventivo, poiché chiarisce che il motore della diffusione del virus non sono le persone con una diagnosi HIV, bensì quelle che per paura del risultato non fanno il test. Riducendo paure e stigmatizzazioni aumentiamo la motivazione a fare il test. La campagna completa così i messaggi sul safer sex della campagna Love Life, realizzata dall’UFSP in collaborazione con l’Aiuto Aids Svizzero e la Salute Sessuale Svizzera. Le coppie sierodiscordanti (uno dei partner è sieropositivo) dovrebbero rinunciare all’uso del preservativo solo se entrambi i partner sono ben informati e a proprio agio con la loro decisione. Ciò è sicuramente più difficile nel caso di numerosi partner sessuali. In questi casi, l’Aiuto Aids Svizzero raccomanda di usare il preservativo o eventualmente la profilassi pre-esposizione PrEP. Partecipate anche voi, cari giornalisti, e diffondete queste informazioni. Discriminazioni, pregiudizi e paure non scompaiono da sole.
Contatto per i media:
Andreas Lehner: +41 44 447 11 77,
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Affiche High-Res (FR)
Cartellone High-Res (IT)
Spot 1 (FR)
Spot 1 (IT)
Spot 2 (FR)
Swiss Aids News (FR)
Opinioni sulla campagna
In occasione della campagna, nell’attuale edizione di Swiss Aids News (en français)varie persone coinvolte e specialisti parlano dell’importanza di una terapia efficace per la non trasmissibilità dell’HIV.
«Nonostante gli studi medici siano chiari, resta difficile convincere la società. Purtroppo, in Svizzera e
in tutto il mondo le persone che vivono con l’HIV soffrono ancora di discriminazioni.» Alexandra Calmy,
professore e dirigente medico, ospedale universitario di Ginevra.
«Prima della mia diagnosi non ne sapevo niente e sinceramente non so come avrei reagito nel caso di
una partner sieropositiva. Nel frattempo cerco sempre di comunicare che l’importante è non avere
paura, ma rispetto del virus HI.» Christoph Philipp Klettermayer, fotografo e autore. Dal 2017 scrive
regolarmente sotto lo pseudonimo di Philipp Spiegel sulla sua vita con l’HIV.
«Con l’attuale campagna dell’Aiuto Aids Svizzero in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids il
1° dicembre 2019 vogliamo rafforzare la solidarietà della società nei confronti delle persone
sieropositive, delle loro famiglie e dei loro amici.» Martin Klöti, presidente dell’Aiuto Aids Svizzero
«Le persone colpite sono molto contente che il tema della non rilevabilità venga finalmente trattato
apertamente e su vasta scala. Solo così si elimina la stigmatizzazione.» Emmanuelle Studer, presidente
Arc-en-ciel.
«La prevenzione è molto di più del semplice uso di preservativi. Questa misura non è sufficiente. Per
avere successo ed eliminare definitivamente l’HIV è importante utilizzare molti mezzi
contemporaneamente. David Haerry, Consiglio Positivo Svizzera.